domenica 18 agosto 2013

La vita di Maurzio in un libro






"Concludo questa breve introduzione con una proposta già fatta all’autore, ovvero quella di lanciare un appello sulla stampa e sul web per cercare di aggiungere le parti mancanti a questa grande storia collettiva."

Così termina l'Introduzione alla mia ultima fatica letteraria, scritta dall'amico Vittorio Sclaverani, Presidente dell’Associazione Museo Nazionale delCinema. La pubblicazione del Blog su Maurizio - meglio conosciuto a Torino come "Il Maciste di Porta Palazzo" e a Catania (sua città natale) come Jachinu, ossia Gioacchino - rappresenta una sorta di naturale continuità, perlomeno nelle intenzioni sia dell'autore che di Vittorio, con l'opera stessa. 

Il libro sul nostro si intitola "Il Maciste di Porta Pila - Storie di immigrati e del "Re" Maurizio", edito da Neos. Prossimamente si comunicheranno le date e i luoghi delle Presentazioni dell'opera.

Questo spazio pubblico è dedicato all'ultimo artista di strada della lunga tradizione portapalatina ed è soprattutto dedicato a tutti coloro che Maurizio l'hanno conosciuto, a Torino come in Sicilia.

Questo spazio pubblico, come recita l'Introduzione dell'amico Vittorio, vuole essere una sorta di bagaglio (la dimensione la deciderete voi, grazie ai vostri contributi) della memoria, "per cercare di aggiungere le parti mancanti a questa grande storia collettiva".

Chiunque ricordi il personaggio e l'uomo Maurizio/Maciste/Jachinu (a Torino come in Sicilia) è invitato a donarci un ricordo, un pensiero, un'impressione, possibilmente collocata nel tempo e nello spazio, così da "seguire" l'inusuale artista nel suo percorso lunga una vita, la sua.

Vi attendiamo, dunque, attendiamo i vostri post e anticipatamente ringraziamo ogni singola persona per il suo prezioso contributo.




5 commenti:

  1. Porta Palazzo è da sempre la piazza del migrante affamato, una disperata agorà alle spalle dei banchetti di casa Savoia dove la Razza selvaggia del film di Pasquale Squitieri ricerca i suoi eroi.

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  2. Anna Pavignano: Il mio ricordo è che mi ci portava mio padre da piccola a vederlo. "Anduma a vdde chiel là ca sposta la pera a porta Pila" (andiamo a vedere quel tipo che sposta il sasso a porta Pila).

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  3. Vincenzo Reda: Bellissimo. Che ricordi, l'ho conosciuto bene, Maurizio. Un vero mito di cui ho alcune chicche da raccontare.

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  4. Ero piccolo e mio padre talvolta mi portava a Porta Palazzo la domenica mattina...a comprar l'anguria direttamente dai camion o cioccolatini ed altre cose che piacciono ai bambini...poi ci si fermava a guardare lo show di quell'omone che pareva un orco...un capellone scapigliato pieno di peli in tutto il corpo che urlava cose incomprensibili...ma ciò che affascinava era il "piglio", il tono con cui le diceva...non sembrava un uomo normale ma un personaggio dei fumetti o dei cartoni animati che si vedevano in tv a quell'età...faceva un pò paura ma a me rassicurava tener la mano di mio padre,sapevo che se lui mi teneva la mano non poteva accadermi nulla di male...e quindi vedevamo assieme,mio padre ridendo ed io tra lo spaventato e l'affascinato,quello spettacolo unico...non si decideva mai ad alzar quella benedetta pietra...s'infuriava...minacciava...sembrava avercela con tutti,con tutto il mondo...quella pietra da sollevare sembrava potesse esser per lui la sua personale sfida coml mondo intero...sollevi e hai vinto tu...non sollevi? vincerebbe il mondo cattivo...

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  5. Chi nni sai...su non si Catanisi.
    TRIBUTE TO...JACHINO MARLETTA.

    Eravamo picciriddi (bambini) e a Piazza Borgo (a Catania) ogni tanto passavi tu, grande Jachino Marletta.
    Eri il nostro Maciste e quando alzavi quegli enormi massi per guadagnarti il pane, noi monelli un po' Chaplin sbattevamo le nostre piccole mani per applaudirti.
    Poi il vento della vita ti ha portato a Torino, poi un altro soffio in Cielo.
    Io ho cantato di te...
    https://www.youtube.com/watch?v=A0S13G2SoT0
    di te che ormai sollevi le Nuvole, per far divertire gli Angeli.
    Grazie Andrea, per questo bellissimo regalo scritto, che hai fatto a noi tutti.
    VINCENZO SPAMPINATO (CATANIA)

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